martedì 19 gennaio 2010

Il prezzo del Dessert



Cinque giorni la settimana Mara si recava al centro prelievi.

Infilava siringhe nelle braccia di lavoratori sottomessi e frustrati, che non potevano avere neanche un giorno di vacanza, senza dover spremere sangue.

Quando poi ce n’era bisogno, lei doveva velocemente prendere e portare il sacchetto col gruppo sanguigno adatto in sala operatoria.

Introdusse l’ago nell’arto di un quarantenne. Baffuto, coi capelli corti e neri. La sua canottiera era sporca di sugo. Prelevò 450 centimetri cubici di sangue dall’uomo, che fortunatamente si congedò in fretta. Finito il noioso compito si rilassò accanto alla radio. Davano un pezzo dei Rasmus. La spense.

Quel venerdì non c’era nessuno. Sembrava una delle solite afose giornate estive nelle quali pure le mosche morivano dalla noia.

Ad un certo punto piombò un medico fradicio di sangue. Era arrivata la vittima di un incidente stradale. Era di gruppo 0 Rh-. Una varietà rara, nuova alla giovane infermiera. Ovviamente sapeva tutto su di essa, ma non l’aveva mai prelevato. Aprì la cella frigorifera e notò che c’era una sola sacca con quel tipo di sangue. Un brivido freddo attraversò la sua schiena. Le capitava ogni volta che le veniva una grande idea.

Dopo quell’incidente erano arrivati solo un’insegnante delle elementari e un ragazzo pieno di brufoli a donare il sangue.

Ora Mara era a casa sua, e preparava la cena.

Riempì di gourmet al pollo la ciotola del suo gatto Draka.

Quindi, dopo aver ammirato il certosino, mangiò velocemente il suo passato di verdure, per prepararsi a terminare il pasto con un gustoso e glorioso dessert.

Andò ad accendere il computer. Una volta in funzione si fiondò subito sul sito del corriere, dove campeggiava in prima pagina:


“Deceduto per trasfusione errata.

Un‘altra morte sulla coscienza della sanità”


“Povero” Pensò Mara “Finito solo per il gusto del suo sangue”

E si leccò i baffi, ancora bagnati da quella rara varietà di globuli rossi.

martedì 8 dicembre 2009

Emicrania


Torno a casa

e trovo te,

seduta sul mio letto,

ormai fai come se fossi a casa tua

tanto ci sei abituata.


Aspetti che mi rilasso

per fare il tuo losco lavoro,

senza lasciare scampo,

una lenta carogna,

piano piano ti avvicini a me,

piano piano ti avvinghi,

piano piano estrapoli le mie forze,

piano piano, nel silenzio, mi opprimi

e mi degradi.


Piano piano

sprofondo nel tuo inferno.

venerdì 4 dicembre 2009

Nuvole


Saettate con calma

serene, intoccabili

non guardate mai in basso,

indifferenti al panorama

dello sfacelo del fuoco

delle crepe, dell’umido mondo

dove siete destinate a gocciolare.


Non osate scorgere

quanto, del vostro cielo

sia perduto ai nostri occhi.


Voi seguite la vostra strada

sgommate su Lune, investite Soli

derapate su celesti stelle

incuranti di come,

togliete a noi brulicanti

piccole meschine gramigne

un motivo per sorridere.

mercoledì 25 novembre 2009

Pensieri mattutini


Apro

da limacciose ante

un groviglio sfocato

speranze

allegrie

vestiti

dolori

noie

luci

le mie pantofole


Futuro appannato

non ci resta che vivere

martedì 24 novembre 2009

Una poesia da un treno


Fermo, intrappolato nel tempo,
la mia unica via,lunga e monotona
gabbia dell'esistenza,
una gabbia di vetri e lamiere.

Riflessi di quarzo
scandiscono le mie speranze.

Una notte al drive-in della mia vita.

Una Luna che non viene,
un buio che attende oltre l'orizzonte,
stelle che questo tempo
non ha ancora acceso.

Una sfera corre lenta
su un foglio, ferma
un tempo già fermato,
il tempo di una notte in treno.